TERAMO – “A quale Centro per l’Impiego potranno rivolgersi i lavoratori licenziati di Teramo Lavoro?” E’ la provocatoria domanda posta dai circoli provinciale e cittadino di Rifondazione Comunista intervenuti per riproporre all’ettenzione della stampa il problema dell’interruzione dei servizi garantiti dal personale della società in house. “I presupposti per prevedere quello che è successo c’erano – spiega il partito di Rifondazione Comunista -. Cretarola ha mostrato di non essere in grado di gestire Teramo Lavoro, la Giunta Catarra sul taglio delle Province si è preoccupata solo delle poltrone senza spendere parole sui servizi messi a rischio e Chiodi a parole ha annunciato piani di rilancio per la Val Vibrata, salvo poi dimenticare di metterci i soldi facendo aumentare il numero dei disoccupati bisognosi dei servizi erogati dalla Provincia”. Il partito, che sollecita alla Provincia il reintegro dei lavoratrici invita infine gli utenti in coda ai centri per l’Impiego ad azione concrete: “dopo due o tre ore in fila, suggeriamo di spostarvi a Largo San Matteo e di bussare educatamente al portone della Prefettura, per far presente al prefetto che la Provincia non sta erogando un servizio che vi spetta”.
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